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AgorAselli

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Che cos'è Agorà Aselli?

È uno spazio-piazza in cui si condividono idee, impressioni, esperienze, suggestioni e ricordi

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Quali argomenti si possono portare in piazza?

Si può parlare di tante cose: viaggi, letture, sport, scuola... tutto quanto ci interessa, stupisce, indigna, o entusiasma...

Chi può pubblicare?

Chiunque, in qualsiasi modo, si senta parte della comunità Aselli: studenti, genitori, insegnanti...

Si può pubblicare in forma anonima?

No: l'autore di ogni testo e di ogni commento è tenuto prima di tutto a presentarsi. Testi e commenti anonimi non saranno pubblicati dal moderatore dell'Agorà

 

Dallo studio del grande W. Shakespeare è nata l'idea di provare ad interpretarne alcuni passi tra i più significativi e conosciuti. Performance semplici, ma sentite, che hanno nuovamente evidenziato quanto il grande drammaturgo inglese sia estremamente moderno, versatile e pregno di intimo significato

 

 

 

 

 

 

 

 

 ...da una discussione nata dopo la lettura di alcuni articoli in L2 riguardanti la nostra alimentazione e la costituzione degli alimenti che ingeriamo, è emerso lo spunto per un ulteriore approfondimento in sinergia con la disciplina di Scienze e l'indirizzo bio-medico che alcuni studenti stanno seguendo. 
Cecilia, Katia, Maria e Sara - della classe 3C LIC - hanno effettuato alcune semplici ricerche che offrono qualche riflessione in merito.

 

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Una breve, ma precisa analisi di un gioiello caratterizzante la nostra città di Cremona: il violino ed il Museo dal quale trae il proprio nome.
 
Chiara Moretti, della classe 3C LIC, - per sottolinearne l'aspetto internazionale - si è immaginata turista di lingua inglese e ne ha studiato le origini e lo sviluppo, unitamente alla figura del liutaio che nella propria originalità sa ogni volta creare strumenti unici e preziosi.

 

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Una breve analisi in lingua inglese di un evento che catalizza l'attenzione mondiale quale quello delle diverse COP, create allo scopo di trovare una soluzione agli urgenti problemi climatici che attanagliano il nostro pianeta.
 
Giorgia, Edoardo, Giovanni e Gabriele - della classe 3C LSA - hanno seguito i lavori della scorsa COP 27 analizzandone criticamente ed in maniera propositiva i risultati ottenuti.

 

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Perché la poesia epica britannica ha catturato l'immaginazione popolare per secoli? Cosa ha affascinato intere generazioni? Quali valori sono  l'humus dal quale trarre ispirazione per libri e serie televisive di attuale straordinario successo?   
 
Sara Tonghini - classe 3C LIC - offre il proprio spunto originale e creativo.

 

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Dante colloca nell’aldilà gli uomini del suo tempo, esprimendo in tal modo un giudizio esplicito e talvolta molto duro sul loro comportamento sulla Terra. Ad imitazione del Divin Poeta, Miryam Boutaga (3BLSA) ha elaborato un racconto ambientato nell’epoca attuale, in cui un personaggio narratore raggiunge l’aldilà e vi trova uomini e donne contemporanei, illustri o ignoti. 

 

 

Il bosco, al chiaro di luna, si estendeva per chilometri terminando in un altopiano verdeggiante sul quale si poteva scorgere un'imponente apertura che segnava il passaggio per il mondo dei morti.
Accanto alla porta si stagliava la figura di un uomo piccolo, esile, con la schiena leggermente reclinata; il corpo pesava su un bastone sottile e gli abiti erano umili e semplici: un drappo bianco di cotone ricopriva le spalle e una fascia cingeva i fianchi.                                                                                                                                        

Mi avvicinai con passo spedito volgendo lo sguardo di tanto in tanto per ammirare il paesaggio che mi circondava, osservando la varietà di alberi e arbusti che costeggiavano la strada che conduceva alla porta.            

Rivolsi la parola all'uomo che mi trovavo davanti con fare sbrigativo, quasi scocciato: "Dove mi trovo?" gli chiesi perplessa. Lui mi rispose con voce calma ma decisa: "Questa è la porta per l'inferno, sei qui per visitarlo e io ti accompagnerò, sono Mahatma Gandhi". COMMIATO DI GANDHI                                                                                                 

Detto ciò si voltò e si incamminò oltrepassando la porta degli inferi senza aspettare una mia risposta o considerazione; nonostante la mia titubanza gli corsi dietro con passi veloci e affrettati, non ero sicura di ciò che stavo facendo, ma non volevo rimanere indietro e sicuramente non volevo restare sola nel bel mezzo della notte.                                                                                                                                                                              

Mi accostai a lui in modo silenzioso e mi apprestai ad ascoltare ciò che aveva da dirmi riguardo il percorso che avremmo dovuto seguire.                                                                                                                                        

Gandhi si schiarì la voce ed iniziò a parlare: "Questo sarà per te un lungo viaggio, raggiungeremo il paradiso passando per gli inferi ed esplorando ogni meandro ed ogni cerchio. Vedremo dannati e beati e se sarai fortunata avrai la possibilità di rivolgerti a loro e conoscere la loro storia. Stiamo per raggiungere il primo cerchio nel quale si trovano le anime di ruffiani, adulatori ed ipocriti, costoro sono costretti a nuotare nel miele senza sosta e senza la possibilità di trovare un appiglio a cui attaccarsi."                                                  
Nel mentre, io ascoltavo con attenzione ed i miei occhi scattavano per cogliere ogni movimento ed individuare le anime dei dannati, tra di loro vidi le figure di molti giornalisti e di coloro che in vita cambiarono posizione per compiacere chi aveva il potere. Gandhi aggiunse che non ci saremmo fermati, il viaggio era lungo e dovevamo proseguire, io acconsentii e riprendemmo il cammino.  Raggiungemmo il secondo cerchio e ancora una volta Gandhi prese la parola con tono calmo e delicato informandomi della presenza delle anime di avari e prodighi e più avanti, nel terzo cerchio incontrammo irosi, superbi e aciddiosi condannati a camminare sui carboni ardenti.  Nel quarto cerchio ci trovammo di fronte agli spiriti dei consiglieri di frode, dei seminatori di scandali e dei manipolatori; Gandhi mi indicò Goebbels uno dei più importanti gerarchi nazisti, politico e giornalista tedesco; Lenin, politico russo, e ancora, Sarkozy, politico e avvocato francese, Bush, 43° presidente degli Stati Uniti d'America e infine Urbano II, colui che indisse la prima crociata. 

Mi vennero indicate altre figure, molte delle quali, mi spiegò Gandhi erano stati in vita capi religiosi che sfruttavano la paura delle masse manipolandole. Costoro vagano incessantemente verso una meta irraggiungibile poiché indirizzati da molteplici voci che cercano di ingannarli.                                                                                                                            

Il quinto cerchio era popolato dalle ombre dei bugiardi e da coloro che diffondevano falsità, mentre nel sesto trovammo i ladri.                                                                                                                                                    

Nel settimo potemmo osservare i simoniaci ovvero coloro che in vita vendettero cariche ecclesiastiche e nell'ottavo Gandhi mi mostrò i traditori: I Savoia, traditori della patria, Leonarda Cianciulli, assassina e traditrice degli ospiti e Guus Kouwenhoven uno dei più famosi venditori di armi nel mondo; costoro camminano tra le vie di una città, venendo colpiti alle spalle con un coltello da persone a loro care quando meno se lo aspettano.

Prima di proseguire, Gandhi si fermò e volse lo sguardo in mia direzione, attendendo che lo raggiungessi per parlare, quando gli fui accanto disse: "D'ora in poi il cammino sarà più faticoso e duro, incontreremo coloro che in vita furono violenti contro il prossimo e causarono grandi sofferenze, procurando la morte di molte persone. Se vorrai, potrai rivolgere loro la parola, ma attenta a ciò che dici e a ciò che chiedi, non fidarti di loro e di quello che uscirà dalle loro bocche. Se sei pronta possiamo proseguire, ma sappi che non sarà semplice". Le sue parole mi colpirono e turbarono, sembrava quasi pensieroso e preoccupato per ciò che ci aspettava, la curiosità vinse però sulla paura iniziale e gli risposi: "Sono pronta e desiderosa di proseguire, ti seguirò se mi farai strada", e ci incamminammo.

All'ingresso del nono cerchio si poteva percepire l'aria farsi più pesante e torbida, si respirava a fatica ed eravamo quasi costretti a boccheggiare per far arrivare ai polmoni una quantità impercettibile di ossigeno. Il paesaggio era desolato e arido, vuoto per centinaia di chilometri, l'unico movimento percepibile era quello dei granelli di sabbia che si spostavano a causa di folate di vento secco, pungente ed irrespirabile. La poca luce, proveniente da un sole rosso e morente, illuminava la terra bruna ed aspra ricoperta di voragini e crepe. Il silenzio era inverosimilmente assordante, riempiva i timpani e il cuore creando una sensazione di dolore e malinconia. Incontrammo per primi i mafiosi e riconobbi Matteo Messina Denaro, Giuseppe Greco e Totò Riina. Riuscii poi ad intravedere Al Capone, Pablo Escobar, Xie Caiping e John Gotti. Decidemmo di non fermarci, poiché il nostro obbiettivo era un altro, volevo raggiungere gli assassini, volevo poterne riconoscere qualcuno e porgli delle domande, ottenere delle risposte.

Fu poi la volta dei violenti sulle masse, potevo riconoscere il disprezzo di Gandhi dalla sua espressione mentre mi indicava e illustrava i nomi di coloro che si trovavano in quel cerchio: Osama bin Laden, terrorista saudita e fondamentalista islamico sunnita, Adolf Hitler, Stalin, capo del governo dell'Unione Sovietica, Pol Pot, dittatore cambogiano, Karl Brandt, medico tedesco ed accompagnatore di Hitler,  Augusto Ugarte, dittatore in Cile e Radovan Karadzic, politico e criminale di guerra serbo.  In un unico luogo era possibile osservare tutti gli uomini che avevano prodotto più morti al mondo e costoro erano obbligati a morire continuamente, soffrendo come coloro a cui avevano causato dolore e agonia. Giungemmo poi nel cerchio degli assassini e dei violenti sui bambini, Gandhi mi mostrò molti di loro e mi illustrò brevemente le loro storie e i crimini commessi: c'era Peter Gerard Scully, considerato il peggior pedofilo della storia, e poi Ted Bundy, John Wayne Gacy, Aileen Wuornos, il figlio di Sam e infine scorsi la figura slanciata di Richard Ramirez.  Tutti loro si trovavano immersi nel fiume di sangue bollente Flegetonte, più o meno in profondità a seconda della loro colpa. Con sconcerto notai la figura di Ramirez emergere dal letto del fiume e avvicinarsi cautamente, fischiettando una canzone degli AC/DC. A differenza di quanto mi aspettassi, l'espressione che assunse una volta raggiuntami, palesava la sua sensibilità e timidezza; quando iniziò a parlare, riconobbi in lui una notevole perspicacia e consapevolezza: "Come mai ti trovi qui?" disse con tono dubbioso: "non sei morta come gli altri, nei tuoi occhi posso vedere un senso di spaesamento; io sono Richard Ramirez, noto anche come il Night Stalker, è una vita che attendo di poter parlare con qualcuno". Le parole mi si bloccarono in gola e nonostante fossi spaventata come una lepre stanata da una volpe, riuscii a balbettare un: "Io sono viva, ma non ho idea del perché sia qui, mi piacerebbe conoscere la tua storia". Allora lui prese a parlare e mi raccontò della sua vita, la sua infanzia e le punizioni inferte dal padre, l'influenza del cugino Mike, veterano di guerra, la morte della moglie del cugino e gli svariati omicidi e crimini commessi prima dell'arresto. Le sue parole trasudavano rabbia e risentimento, ma non pentimento, e l'orgoglio raggiunse il culmine quando mi narrò di essere riuscito a evitare la pena di morte per gas letale, spegnendosi nel 2013 per insufficienza epatica. La nostra conversazione venne interrotta dal mio accompagnatore che si schiarì la voce e disse: "è ora di andare per noi, dobbiamo proseguire e raggiungere il paradiso ", mi voltai verso Ramirez per rivolgergli un saluto, ma la sua attenzione non era più rivolta a me, si muoveva verso il fiume come spinto da una forza superiore. 

SALITA DI GRADINI BIANCHIPer poter raggiungere il Paradiso, dovemmo salire una quantità innumerevole di gradini di pietra bianca lucente; raggiunta la sommità della scalinata, scorsi un colle rigoglioso.  Il giardino, illuminato dalla luce del sole, si estendeva sino all'orizzonte e molte persone passeggiavano sui prati verdeggianti; il mattino incorniciava le piante con il loro fogliame serico, brillante e riflettente. Dominavano i fiori bianchi o dai colori caldi, le piante aromatiche e la fragranza dei boccioli odorosi riempivano l'aria e i polmoni; i profumi, sottili e pronunciati, erano dolci ed inebrianti.  SCRITTRICISulle panchine, ad osservare le fontane con giochi d'acqua, intente a leggere o conversare, si trovavano molte giovani signore; tra loro riconoscemmo le scrittrici Jane Austen, Agatha Christie, Virginia Wolf, Emily Bronte, Toni Morrison, Louise Weiss, Simone de Beauvoir e Martin Luther King insieme a Shakespeare. Più avanti incontrammo Frida Khalo, la filosofa e studiosa Ipazia, Michelangelo, Mozart, Beethoven, l'attivista Rosa Parks, Louis Pasteur, chimico e microbiologo francese, Nelson Mandela, politico e attivista sudafricano, Bebe Vio, Rosalind Franklin, chimica britannica e numerose attiviste e femministe come Berta Càceres: ambientalista honduregna, Hevrin Khalaf: politica curda e Marielle Franco: attivista brasiliana. Osservai la scena con curiosità e attenzione, fino a quando Gandhi non mi si accostò dicendo: “Il nostro viaggio si conclude qui, hai avuto una possibilità unica, quella di conoscere, e ora che hai imparato devi andare, io resterò qui, luogo a cui appartengo.” CALORE E STORDIMENTONon feci nemmeno in tempo ad annuire e ringraziare che venni avvolta da una sensazione di calore e stordimento che mi produsse un senso di vertigine, e ciò che mi circondava svanì come era apparso.

 

 

 

 

 

 

 

Un modo diverso di approcciarsi alla storia antica...video realizzati dai ragazzi della classe 1BLIC

 

TG1 STORIA

 

LA RELIGIONE GRECA

 

LE DIVINITÀ E I TEMPLI DELLA GRECIA

 

Noi alunni della classe 1A LSA abbiamo visto e commentato in classe uno spettacolo teatrale di Alessandro Baricco, intitolato “Palamede, l’eroe cancellato” (2015), nel quale si racconta la misteriosa storia di questo eroe greco dall’ingegno straordinario: inventore, tra le altre cose, del gioco della dama e di alcune lettere dell’alfabeto, trovò la morte a causa del ben più famoso Odisseo. Fu infatti Palamede a smascherare la finta pazzia del re di Itaca quando quest’ultimo venne chiamato a partecipare alla guerra di Troia. Odisseo si vendicò contro di lui, lo accusò di tradimento e i capi greci lo condannarono alla lapidazione. Nessun verso di Omero cita il nome di Palamede.
Abbiamo deciso di dar voce a questo “eroe cancellato”, confrontando il suo pensiero e la sua visione del mondo con quella di Odisseo. Ne sono nate alcune interviste immaginarie, che abbiamo elaborato in gruppo. Eccone un esempio.

 

palamedeDopo lunghe riflessioni, ho deciso che il posto ideale per intervistare Odisseo e Palamede redivivi sarebbe stata la reggia di Itaca, luogo dove il figlio di Laerte regnava.

Buongiorno! Posso darvi del tu?

Odisseo: “Sì, d’accordo”.

Palamede: “Non sono necessarie formalità in mia presenza”.

 

Chi reputereste il più intelligente fra voi due?

Odisseo: “Che domande! Ovviamente sono io. Non ho mai conosciuto persone più intelligenti di me in tutta la Grecia! È per questo motivo che riesco sempre a uscire dalla situazioni scomode, grazie alla mia astuzia. Mi ricordo ancora di quando sconfissi Polifemo, un ciclope figlio di Poseidone, accecandolo con un ramo, in modo da permettere a me e ai miei compagni la fuga da quell’orribile antro.”

Palamede: “Io non mi sono mai reputato uno fra i più astuti, ma la mia intelligenza è stata riconosciuta grazie alle mie svariate invenzioni, come ad esempio il gioco della dama, che sono tutt’ora utilizzate dal popolo greco e non solo…”

 

Ci sono cose che avete fatto e di cui vi siete pentiti nella vita?

 

Nemmeno il distanziamento può fermare la voglia di fare di Lorenzo, Ilaria, Matteo, Alice e Gaia della classe 4DLSA. Ecco un'originalissima interpretazione "a distanza" de "La vendetta pubblica", dall'atto terzo della Locandiera di Carlo Goldoni

 

 

FABRIZIO: Alto, alto, padroni.
MIRANDOLINA: Alto, signori miei, alto.
CAVALIERE: (Ah maledetta!). (Vedendo Mirandolina.)
MIRANDOLINA: Povera me! Colle spade?
MARCHESE: Vedete? Per causa vostra.
MIRANDOLINA: Come per causa mia?
CONTE: Eccolo lì il signor Cavaliere. È innamorato di voi.
CAVALIERE: Io innamorato? Non è vero; mentite.
MIRANDOLINA: Il signor Cavaliere innamorato di me? Oh no, signor Conte, ella s'inganna. Posso assicurarla, che certamente s'inganna.
CONTE: Eh, che siete voi pur d'accordo...
MIRANDOLINA: Si, si vede...
CAVALIERE: Che si sa? Che si vede? (Alterato, verso il Marchese.)
MARCHESE: Dico, che quando è, si sa... Quando non è, non si vede.
MIRANDOLINA: Il signor cavaliere innamorato di me? Egli lo nega, e negandolo in presenza mia, mi mortifica, mi avvilisce, e mi fa conoscere la sua costanza e la mia debolezza. Confesso il vero, che se riuscito mi fosse d'innamorarlo, avrei creduto di fare la maggior prodezza del mondo. Un uomo che non può vedere le donne, che le disprezza, che le ha in mal concetto, non si può sperare d'innamorarlo. Signori miei, io sono una donna schietta e sincera: quando devo dir, dico, e non posso celare la verità. Ho tentato d'innamorare il signor Cavaliere, ma non ho fatto niente. (Al Cavaliere.)
CAVALIERE: (Ah! Non posso parlare). (Da sé.)
CONTE: Lo vedete? Si confonde. (A Mirandolina.)
MARCHESE: Non ha coraggio di dir di no. (A Mirandolina.)
CAVALIERE: Voi non sapete quel che vi dite. (Al Marchese, irato.)
MARCHESE: E sempre l'avete con me. (Al Cavaliere, dolcemente.)
MIRANDOLINA: Oh, il signor Cavaliere non s'innamora. Conosce l'arte. Sa la furberia delle donne: alle parole non crede; delle lagrime non si fida. Degli svenimenti poi se ne ride.
CAVALIERE: Sono dunque finte le lagrime delle donne, sono mendaci gli svenimenti?
MIRANDOLINA: Come! Non lo sa, o finge di non saperlo?
CAVALIERE: Giuro al cielo! Una tal finzione meriterebbe uno stile nel cuore.
MIRANDOLINA: Signor Cavaliere, non si riscaldi, perché questi signori diranno ch'è innamorato davvero.

 

L'esperienza del lockdown ha favorito innumerevoli spunti di riflessione: la norma del distanziamento sociale ha da un lato creato occasioni di solitudine e riflessione, dall’altro ha rivelato quanto l’uomo senta come imprescindibile la relazione sociale. Esprimi la tua posizione e argomentala con tuoi commenti ed esempi.

lockdownRiprendersi dalla condizione in cui abbiamo vissuto per diversi mesi non è stato semplice, soprattutto a livello psicologico; certo disponevamo di tutte le comodità possibili, essendo chiusi nelle nostre case ma, nonostante questo, qualcosa ci mancava comunque. Il bisogno di incontrare ed abbracciare i nostri cari o i nostri amici cresceva ogni giorno di più, ma l’impossibilità di farlo ci abbatteva con freddezza. Quante volte ho sognato che tutto questo fosse finito e che finalmente fossi libera, e poi, una brutta notizia alla tv, i contagi e i morti che aumentavano in modo smisurato, e tutto tornava come prima, una doccia ghiacciata che mi gelava il sangue e mi riportava alla realtà, dove invece era tutto come prima.

Durante il lockdown mi sono sentita spesso sola, nonostante fossi costantemente insieme alla mia famiglia, ma questa solitudine mi ha portato a riflettere su di me, sulla persona che sono diventata e su quella che voglio diventare, cosa che forse non avevo mai fatto. Ho scoperto quanto sia importante conoscersi a fondo ed imparare a stare bene con se stessi, e questo è un passo fondamentale per instaurare relazioni solide con gli altri. Sentivo senza dubbio la mancanza dei miei amici, di tutti coloro che facevano parte della mia routine quotidiana, ma non era da trascurare nemmeno la mancanza di una passeggiata anche in solitudine, o comunque di ciò che prima era abitudinario. Tutti noi abbiamo subito uno sconvolgimento improvviso della nostra routine, e secondo me ne abbiamo risentito maggiormente proprio perché è stata una cosa inaspettata: le prime notizie riguardanti la diffusione del virus risalgono al mese di gennaio ma, finché i primi casi si trovavano in Cina, non ci si preoccupava più di tanto; nessuno si sarebbe mai aspettato un tale stato di allerta a causa di una pandemia mondiale, era una cosa impensabile che solo nei film poteva accadere.

 

Ecco un accurato resoconto di Alice Pirondi e Tommaso Gualtieri sull'incontro che la classe 3DLSA ha avuto il 17 gennaio 2020 in palazzo comunale con l'assessore comunale alle politiche della partecipazione, attenzione alle piccole cose e verde, Rodolfo Bona

 

bona

L’incontro nella Sala dei Quadri, sede delle riunioni del consiglio comunale, è iniziato con una breve introduzione dell’assessore, che ci ha introdotto alla struttura e al funzionamento del sistema amministrativo comunale e ci ha parlato un po’ di se stesso, della sua storia e della sua lunga esperienza politica.

È poi seguita una serie di domande poste all’assessore da alcuni studenti, la prima delle quali riguardante la corruzione nel mondo della politica, a cui egli ha risposto in un modo che personalmente mi ha sorpreso, affermando che nella nostra realtà comunale, per quanto modesta, mai una volta è venuto alla luce un caso di corruzione e che, secondo lui, nulla è rimasto ad oggi nascosto. Per l’assessore la corruzione in politica è un luogo comune che facilmente viene attribuito ad essa, ma che in realtà in Italia, secondo la sua esperienza, non ha il fondamento che crediamo. 

La risposta mi è sembrata sincera ed egli mi è parso toccato dalla questione; personalmente ho trovato molto interessante avere l’opinione di qualcuno che è tuttora coinvolto in politica e che ha un notevole bagaglio di esperienza nel mondo della politica.

Un’altra domanda interessante rivolta all’assessore durante l’incontro riguardava la tendenza dei leader mondiali odierni a prendere posizioni autoritarie e a volte estreme; l’assessore ha risposto evidenziando il problema che questa tendenza potrebbe rappresentare per il futuro del mondo, una realtà governata da governi autoritari, dove il potere non è adeguatamente distribuito tra i vari organi politici ed è invece concentrato nei singoli; "democrature", come lui le ha definite.

 

Alcune riflessioni di Ilaria Leka e di Giorgio Valentini, che lo scorso 30 ottobre hanno partecipato con la classe 3DLSA all'incontro con don Luigi Ciotti, sul tema "Educare alla responsabilità: per un presente di cittadinanza" 

 

ciottiL'incontro con Don Ciotti è stato molto diverso da come me lo aspettavo: mi immaginavo un incontro che fosse più incentrato su di lui, sulla sua vita e sulla crescita che ha maturato grazie ai suoi eroici sforzi. Invece durante il suo discorso l’oratore ha sempre cercato di evitare la parola ”io”, sostituendola con il termine ”noi”. Lui infatti non  ritiene di essere l’unico artefice delle sue conquiste, ma a suo parere sono il frutto dell'operato di tutti quelli che collaborano con lui nella lotta alla mafia. 

La sua battaglia nasce dal desiderio di instaurare una comunicazione con gli altri, e da questo suo obiettivo viene la scelta di farsi prete, perché, come lui sostiene, il legame con Dio nasce prima di tutto da un contatto con gli altri. Penso che Don Ciotti abbia raggiunto il suo scopo, perché attraverso la sua personalità e la sua voglia di aiutare il prossimo è riuscito a creare un legame con tutti i ragazzi presenti. Grazie alla sua umiltà è riuscito ad avvicinarsi a noi, rifiutando quel piedistallo che era previsto per lui . 

È stato soprattutto questo che mi ha stupito: sembrava non curarsi della  sua notorietà .

 

Alice Pirondi, classe 3DLSA, ci offre una spontanea riflessione sulla visione dello spettacolo teatrale dedicato alla figura di Don Pino Puglisi, cui i ragazzi hanno assistito lo scorso 11 ottobre

 

parrinuLo spettacolo su Don Pino Puglisi, realizzato da Christian di Domenico, è stato a dir poco sorprendente!  La prima cosa ad avermi stupito è stato sicuramente il fatto che lui fosse l’unico attore all’interno di una sceneggiatura che comprendeva  vari personaggi. Inizialmente avevo pensato che sarebbe stato un monologo o comunque una rappresentazione banale, ma già dopo pochi minuti mi sono ricreduta: nonostante fosse l’unico attore sul palcoscenico è stato in grado di raccontare una storia con molti personaggi senza creare confusione o comunque confonderci.

Inoltre l’attore è stato in grado di trasmettere emozioni molto forti, grazie anche alla sua personale esperienza, che durante tutto lo spettacolo hanno avvicinato e unito i cuori di noi spettatori, facendoci immergere completamente nel racconto. 

Ammetto di essermi commossa molto nei momenti in cui rappresentava delle scene svoltesi in oratorio, perché mi hanno riportato alla memoria ricordi che ho vissuto in prima persona da bambina e tutto questo mi ha addolcito il cuore, anche se con una certa vena nostalgica.

Le capacità dell’attore non sono state le uniche a colpirmi profondamente, lo ha fatto anche la storia in sé, ovvero l’esperienza di vita di Don Puglisi e la sua umanità.

 

Gli studenti della 3CLIC, attraverso alcune presentazioni, ci raccontano parte della loro esperienza di Alternanza Scuola - Lavoro, che in questo anno scolastico li ha visti occupati nel progetto di scambio con gli studenti danesi



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Piccinotti Giulia (2E LIC), in questo breve componimento, come San Francesco nelle Laudi e come Margherita Hack nel video proposto in classe, ringrazia per le cose che ha e che più apprezza.





ringrazio

Ringraziare desidero per l’abbraccio dolce e profumato di mia madre, per le sue braccia delicate ma forti che mi stringono, perché in quel momento mi sento protetta, felice ed amata.
E poi per mia madre stessa, per le chiacchierate che scaldano il cuore, per i suoi consigli sussurrati, per la forza che riesce a regalarmi e per il suo sorriso che tengo stretto tra i miei pensieri; per la sua voce che riesce a calmarmi e a cullarmi anche quando sto piangendo; e per le canzoni cantate a squarciagola nella sua macchina o ad un concerto; e infine per la nostra somiglianza, ringrazio perché solo lei sa capirmi davvero.

Ringraziare desidero per il tramonto, nelle sere estive, il tramonto che rende il cielo meraviglioso per diverse ore e per il profumo di estate che si riesce a sentire; per la pelle abbronzata e il vestito fresco di seta che accarezza il corpo e si muove seguendo la lieve brezza che provoca leggeri brividi lungo la schiena; per le guance rosse, leggermente scottate e la salsedine nei capelli schiariti e spettinati.

Ringraziare desidero per il 24 dicembre, per l’atmosfera che il Natale riesce a far vivere in ogni casa. Per la mia famiglia, per i volti sorridenti dei miei genitori, stanchi dopo una giornata di lavoro ma rilassati e felici, e per mio fratello che, agitato, corre intorno all’albero addobbato rischiando di buttarlo a terra, per cercare di capire quale sia il suo regalo.

 

In questo breve testo Alessandro Soldi (2E LIC) utilizza con padronanza due codici linguistici diversi, come fa Ferrer nelle pagine manzoniane in cui alterna sapientemente l'italiano, lingua della menzogna, quando si rivolge alla folla e lo spagnolo, lingua della verità, quando invece parla al vicario e al cocchiere Pedro che guida la sua carrozza.





vecchia“Venga con me, signora, le mostro la sua stanza.” disse il facchino, trascinando a fatica la valigia della nobildonna; era venuta da Londra, e da come si atteggiava, sembrava che non avesse alcuna intenzione di dormire in una stanza “normale”.

Dopo essersi fermato davanti alla porta della stanza n. 134, estrasse la chiave e la infilò nella toppa della porta. ”Ecco qui! Stanza numero 134, suite extra lusso, mylady.” disse, aprendo la porta con un gesto teatrale.

“Spero che sia di suo gradimento.” Aggiunse.

“Sì, può andare… (It looks just like my basement, disgusting…)” rispose la donna. “Potrebbe, se non le dispiace, non trascinare la mia valigia? Si potrebbe rovinare (you better listen to me!!)” Il facchino assunse un’espressione che esprimeva un misto di mortificazione e fastidio. “Non si preoccupi, eseguo subito!” squittì. Caricò la valigia sulle spalle e la appoggiò accanto al letto a due piazze dell’ospite. Poi concluse: “Per qualsiasi problema non esiti a chiedere, signora. Arrivederci!” Se ne andò, chiudendosi la porta alle spalle.

 

Lasciamo che sia Anna Roversi (2E LIC) a presentare il proprio lavoro: "Questa poesia è dedicata a mia sorella Paola che fa parte della squadra di nuoto della Baldesio, che ama ciò che fa, cosa che tra l'altro le riesce molto bene.
In questa poesia cito: il delfino (cetaceo molto allegro), il pesce vela (pesce più veloce al mondo), lo squalo bianco (animale molto aggressivo), il pesce pagliaccio (animale scherzoso e goffo), il pesce chirurgo (pesce dal comportamento molto particolare), il paguro (crostaceo molto forte e pavido) e il polpo (famoso per la sua intelligenza)".



roversiA mia sorella

Sei come un delfino:

allegra, spensierata,

ami stare in compagnia, affettuosa, (anche se non lo dai a vedere),

nuoti seguendo l’esempio

di questo animale.

 

Sei come un pesce vela:

veloce, leggiadra, sfrecci

nell’acqua, abbandonando i tuoi pensieri, concentrandoti su ciò

che ami fare.

 

tu sei"Tu sei" è il componimento poetico che Alice Pirondi, classe 2Dlsa, ha composto ispirandosi all'esempio della poesia "A mia moglie" di Umberto Saba

 

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museosanlorenzoRebecca Spoldi, 2A LSA, ci offre un resoconto della visita che con la classe ha effettuato presso il museo archeologico San Lorenzo di Cremona.

 

Il giorno 22 Gennaio 2019, io e la mia classe siamo andati a visitare il museo archeologico di San Lorenzo, a Cremona. La guida che ci ha accompagnati ci ha presentato la storia dell’edificio nel quale si trova oggi il museo. Fu costruito in epoca romana, come una chiesa cristiana, fu poi rifatta nel IX e nel XI secolo dai monaci Benedettini, i quali si occupavano, oltre al loro quotidiano impiego, della bonifica delle aree paludose del Po.
Nel 1700 un altro ordine monastico, quello degli Olivetani, subentrò ai Benedettini, modificò in parte la chiesa, ma dopo soli diciassette anni l’ordine venne represso durante la rivoluzione francese. Così lo stabile diventò di proprietà del demanio dopo la confisca dei beni durante la rivoluzione. Esso venne usato come magazzino, come rifugio per gli sfollati durante la seconda guerra mondiale e addirittura come palestra per il liceo Aselli fino al 1955; davvero incredibile oggi, pensare che i ragazzi facessero attività fisica in un luogo cosi, privo di riscaldamento e luce elettrica !! Infine nel 2001 sono iniziati i lavori di ristrutturazione per il museo (ultimati nel 2009).
Il museo ospita i reperti archeologici scoperti sotto la nostra città, durante la costruzione del parcheggio di Piazza Marconi.

 

wislavaGli studenti della 2DLSA e della 2ELIC ci offrono due video e una presentazione: lavori ricchi di sensibilità e di poesia, costruiti sul testo poetico "Un appunto", inno alla grandiosa semplicità del vivere quotidiano della poetessa polacca premio Nobel per la letteratura Wislawa Szymborska.

 

 

 Vedi il video di Diego Vittorio Delfanti

Vedi il video di Giuditta Sophia Benelli

 

 

 

 

 

 

pillolePubblichiamo sul sito le "Pillole d'arte", frutto del lavoro della classe 4D LIC a.s. 2017-18, sotto la guida della prof. Mariarosa Tonghini. L'obiettivo del lavoro: creare un ponte tra l'arte e il semplice, facendo conoscere opere famose e pittori in maniera immediata. Piccoli estratti, dunque, da leggere tranquillamente nei momenti di pausa.

 

 

 

 

 

 

 

MarcelOrmai al termine dell'esperienza di exchange student per l'a.s. 2017-2018, il nostro ospite canadese Marcel Gummert ci regala una riflessione su che cosa spinge un ragazzo della sua età a scegliere di trascorrere un anno all'estero e su come un'esperienza di questo tipo possa arricchire e "segnare" positivamente il percorso formativo di uno studente.

Vorrei cominciare dicendo che in realtà é molto più che soltanto un anno come potrebbe sembrare. Io ad essempio ci ho messo un sacco di tempo prima di essere partito per l’italia, a decidere quello che avrei voluto fare. Avendo finito la scuola 2 anni prima (a 16 anni), mi ha permesso di scegliere il mio futuro da una età, a cui di solito tanti giovani non sanno nemmeno quello che vogliono fare con la loro vita. Se l’avessi voluto, sarei potuto andare subito all’università, ma dato il mio charattere, non l’avrei mai fatto. E è cosi che sono finito qui in italia. Avevo deciso di fare un anno all’estero, sopratutto per imparare una altra lingua.

Mi ricordo ancora alla mia prima settimana qui in italia. Non capivo proprio niente, ma non mi faceva paura. Ero stra felice di poter cominciare un nuovo capitolo della mia vita, senza i genitori, in una ambiente straniera. Era proprio quello che mi piaceva, la sfida di dover imparare ad intregarmi in una nuova ambiente. Da quel momento sapevo che il mio scopo più importante per quest’anno sarebbe stato di imparare la lingua. E mi fa ridere perche non sono mai stato uno che studia. In Canada non dovevo mai studiare, dato che la scuola li non è cosi impegnativa. Piu che altro, non riuscivo mai a mettere giu la testa e studiare una cosa che non mi interessava. Invece  con l’italiano, studiavo come mai prima, perchè mi piaceva studiare, e di poter vedere ogni giorno il mio miglioramento. Poi, la grammatica italiana (credo che sia la parte piu dificile) mi ha fatto girare la testa tante volte, è molto piu complessa che quella inglese. Ci ho messo molto tempo per impararla, e ovviamento sbaglio ancora, pero diciamo che ormai riesco ad esprimermi in modo che la genta mi capisca.

 

Presentiamo in questo articolo il lavoro della 2B LSA a.s. 2016-2017, culminato nella produzione del libretto In poche parole Costituzione!

 

CostituzioneSi tratta di un libretto che raccoglie e presenta i materiali esposti nella mostra “Il sentiero della Costituzione” di Barbiana, allestita a febbraio 2017 nella nostra scuola.

L'allestimento è stato possibile grazie alla copia messa a disposizione delle scuole cremonesi dall'"Associazione 25 Aprile", proprio nel cinquantesimo anniversario della morte di don Milani. Il "Sentiero della Costituzione", realizzato dalla Fondazione don Lorenzo Milani, è fatto di 45 pannelli che traducono in immagine i primi 54 articoli della nostra Costituzione, disposti lungo la strada, a segnare il cammino di chi sale a Barbiana. Il "Sentiero" propone le parole della Costituzione in una forma potenziata dalla forza dell'immagine, dal dinamismo del cammino e dal legame con la figura e l'opera di don Milani, con cui esse entrano in dialogo.
I pannelli dei primi articoli hanno avuto una collocazione simbolica, nel nostro Liceo, sotto la lapide che ricorda Carlo Gilberti, ex studente dell'Aselli, partigiano sulle montagne del piacentino, ucciso a Bramaiano di Bettola il 12 gennaio 1945.
Alla Costituzione e a don Milani è stata aggiunta una terza voce, anzi una pluralità di voci: quelle dei ventisette studenti della classe 2B del corso Scienze Applicate. A ciascuno è stato chiesto di appropriarsi di un articolo, rivestendolo delle proprie personali parole: una parola chiave che ne esprimesse il senso complessivo, e una frase che lo spiegasse o lo commentasse. "La Costituzione in una parola e in un tweet" era appunto il titolo della parte di mostra in cui sono state esposte le parole dei ragazzi.
Il video, realizzato grazie alla preziosa collaborazione di Giorgio Denti, integra il libretto con le immagini dei pannelli del "Sentiero" e altro materiale. Vi invitiamo a cliccarlo per ripercorrere il "Sentiero" della Costituzione all'Aselli.

Chi è interessato al libretto può averne una copia rivolgendosi alla prof. Chiara Somenzi (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).  

 

 

Il paper di accoglienza agli exchange-students a.s. 2017-18

benvenuto

Hi everybody,

My name is Daniela Nolli and I will be your counselor at Liceo Scientifico Aselli, the Cremonese school you will attend in Italy.
I'm writing to tell you about the organization of our school, obviously completely different from yours, but that as Exchange students you will have to attend, which will involve a great amount of goodwill and endurance: a challenge that Exchange students – I know from experience - are ready to meet, as they have been since the very first moment of their decision to embrace this great adventure.

We try to give our exchange-students every opportunity to learn both academic subjets and get human unforgettable memories of their year in our school and we are extremely proud of our contribution to the development of  their personalities.

These are some guidelines we expect you to follow,  to successfully achieve your best responses as exchange-students at Liceo Aselli.

As the educational mission of Liceo Aselli is also to help students  develop their sense of responsibility and work ethic, attendance is mandatory and absence is to be justified by your Italian parents - in case of missing justification students will not be permitted to enter their classroom and Rotary will  be informed.
The process of scheduling Exchange students is based on the School Committee choices: each of you will be assigned to a class and that class will be your class up to the end of the school year; once the school year begins, students will not be permitted to replace one class for another.
A course of Italian for Beginners will be organized by Liceo Aselli in order to give you the basic knowledge of our language. To attend this course you will be allowed to go out of the school building for the time needed, but after the Italian lesson you are supposed to come back to Liceo Aselli.
I want to insist on the importance of regular attendance, because it has been proved over the years (we have had exchange students for 15 years) that attendance is the guarantee of a proper  learning of the language and, consequently, the best way to be introduced to the social life of our town.
I've read all your applications and I see you are all highly motivated: this will facilitate your experience as exchange students in Italy, where schools are more academic and less practical than the school in your countries.
This is all for now, I only wanted to give you some details so you will be ready to do your best with my personal help and that of  my colleagues'.
It goes without saying,  we are very happy to have you as our students, to prepare you together with  all the students of Liceo Aselli to became citizens of the world.
Waiting to see you on the first days of school.

Mrs. Daniela Nolli -
(exchange-students counselor) 

 

pittura600europaDopo le Schede di lettura iconografica dedicate al Caravaggio, ecco il nuovo e-book, frutto del lavoro della classe 4B LIC, nell’a.s. 2016-2017. Anche in questo caso il lavoro è costituito da una raccolta di schede dedicate ad alcuni celebri dipinti realizzati dai maestri della pittura Europea del XVII secolo, quali Poussin, Lorrain, Rembrandt, Van Dyck, Rubens, Vermeer e Velazquez, artisti che hanno dominato la scena pittorica dell’epoca. Ogni scheda è stata compilata individualmente attingendo da fonti sia cartacee sia digitali; in ogni scheda si analizzano lo stile, l’iconografia e le caratteristiche generali delle opere. La produzione di questo e- book ha richiesto la messa in campo di numerose competenze da parte degli studenti, che hanno dovuto reperire informazioni attendibili, rielaborarle e adattarle alle richieste, talvolta consultando fonti in lingua straniera. Come il precedente lavoro sul Caravaggio, anche questo resterà a disposizione nell’area del sito riservata ai docenti e agli studenti sotto la voce di menu “Materiali didattici”.

Vedi l'ebook

 

 

 

Pubblichiamo sul sito le Schede di lettura iconografica, utile guida per un'analisi delle opere del Caravaggio. L'ebook è stato interamente realizzato da due classi "Generazione Web" del Liceo Aselli: la classe 5ALSA e la classe 5B, coordinate dal prof. Riccardo Lazzari.

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 Il lavoro è frutto di integrazione delle lezioni frontali, delle notizie riportate nel libro di testo e dei materiali reperiti in Internet, opportunamente "filtrati" e rielaborati. Uno degli obiettivi del lavoro è anche quello di produrre un libro in formato digitale che possa costituire, per le classi successive, un utile strumento di studio o di approfondimento. 

Il pregevole lavoro degli studenti delle due classi resterà a disposizione nell'area riservata ai docenti e agli studenti, sotto la voce di menu "Materiali didattici", andando ad arricchire i materiali già presenti (lezioni, dispense, presentazioni...) elaborati da studenti e docenti nel corso degli anni.

Vedi l'ebook

 

 

 

 

 

E. Bonetti, C. Carotti, A. Lovati, A Zidouh, delle classi 3ALSA e 4ALSA, ci offrono una presentazione sulla figura e sulle opere di madre Teresa di Calcutta .

Immagini Madre Teresa di Calcutta

 

Scarica la presentazione in formato pptx, cliccando sull'icona:

icona ppt 

 

 

 

 

The reading of the poem "Gabbiani" written by the italian poet Vincenzo Cardarelli, suggested the idea to write poems dedicated to favourite animals, using it as a pattern on which the students have composed their poetry, manipulating the english words and structures studied over this year

Gabbiani

Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son come loro,
in perpetuo volo.
La vita la sfioro
com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch'essi amo la quiete,
la gran quiete marina,
ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca.

 

leoniLIONS by  Chiara Torri

I don't know where lions go to sleep,

where they love staying.

I'm not like them but I'd love to

I would like to be strong like them,

I would like to be wild like them. 

I just want to go away and be alive like they are.

 

tigriTIGERS by Allegra Ferrari 

I don't know where tigers live their lives,

where they prefer hunting.

I'd like to be like them 

powerful, intresting and elegant.

I live my life as they catch their food

and like them  I love  action,

the action of the scary jungle.

This is the way I'm going to live my life,

seizing the day.

Il gruppo fotografico del Liceo Aselli, coordinato dal prof. Riccardo Lazzari, ci offre una selezione dei lavori realizzati in quest'anno scolastico

Bodini n2230Ecco i link agli album fotografici pubblicati su Google Foto

 

https://goo.gl/photos/SiVpDzsSYjdykVWS8

 

https://goo.gl/photos/yn7pEkdZjyA4Ke4s5

 

 

 

 

 

Alessandro Ariazzi, classe 1DLSA, ci offre le sue personali riflessioni sulla testimonianza di Francesco Messori, capitano della Nazionale Amputati di calcio, intervenuto nel monteore del mese di aprile.

onelegSinceramente quando hanno annunciato il monteore di aprile per le classi prime, non mi sarei aspettato che a parlare sarebbe stato un ragazzo proprio come noi, o meglio con qualche hanno in più e con “soltanto una gamba in meno” come lui stesso si è definito. E’ proprio stata questa gamba, che secondo me, ha dato a Francesco la forza e la voglia di vivere che molte persone, magari più fortunate di lui, invece non hanno. Queste spesso danno tutto quello che viene offerto loro dalla vita come qualcosa di scontato, cosa che invece Francesco non ha fatto.
Raccontando la sua storia ci ha fatto capire che per lui questo handicap non è mai stato un problema, un peso da sopportare, ma una spinta per continuare ad andare avanti. Durante tutta la conferenza, se si può chiamare così, Francesco ha continuato a ribadire di essere stato “fortunato” a nascere senza una gamba, a differenza di quelli che l’ hanno persa a causa di un incidente, di una malattia … e con questo “paragone” è stato in grado di farci capire come una sfortuna nella vita si può trasformare all’improvviso in un’enorme fortuna.
Non sono mai stato in grado di vedere le cose da questa prospettiva, ogni cosa brutta che ho visto o che mi è capitata l’ho sempre considerata come un peso da portare in spalla, come un qualcosa che mi impedisse di andare avanti, non sono mai stato in grado di vedere il lato positivo di questo “svantaggio”, finchè non ho sentito parlare Francesco.

 

La classe 4ALSA, guidata dalla prof. Clara Manganati, ci offre le sue riflessioni "in immagini" in questo video preparato in occasione del viaggio della memoria (19-21 aprile 2016) al campo Les Milles in Provenza.

MichelangeloCaro Barch, la notizia di sabato ci ha spiazzati tutti.

Tra di noi alcuni ti conoscevano di più, altri di meno, ma in ogni caso abbiamo tutti vissuto con te almeno per quelle cinque ore al giorno, sei giorni su sette. Di certo l'ultima cosa che avremmo desiderato fino a qualche giorno fa era dover pronunciare certe parole alla nostra età, alla tua età. Ma si sa, a volte la vita ti pone di fronte ostacoli, muri, talvolta montagne.

Dunque eccoci qua, tutti quanti, a salutarti a gran voce.
Grazie per ogni momento. Grazie per le tue risate, per le battute, per le parole. Grazie per l'esempio che ci hai dato nell'ambito scolastico, affrontando sempre con serietà i tuoi doveri e portando a termine i tuoi compiti, ed anche per le chiacchierate (a volte fin troppe) durante le lezioni più noiose.

Ma grazie soprattutto perché ci hai insegnato cosa voglia dire lottare, cosa significhi andare avanti nonostante tutto, che certe montagne si possono scalare anche mantenendo quel sorriso e quella spensieratezza che tu riuscivi a portare così dannatamente bene. Grazie Barch, dal profondo del cuore, perché a molti qui ora serviranno più che mai quelle lezioni di forza e di coraggio che ci hai dato.
Speriamo di rincontrarti un giorno, nel frattempo stai pur certo che non ti dimenticheremo. Mai.
Ciao, fratello.

                                                                         La tua 4A

 

Marcello Pagani, classe 3B, ci racconta la bella esperienza della visita alla prestigiosa pinacoteca bolognese. Riportiamo anche il collegamento all'articolo che il quotidiano online Welfare Cremona Network ha dedicato all'esperienza didattica della 3B.

pinacoteca bolognaIl giorno venerdì 13 marzo la classe 3^B del liceo scientifico G.Aselli di Cremona ed alcuni alunni della classe 2^B dello stesso istituto, accompagnati dai docenti di scienze e di italiano, si sono recati a Bologna per visitare la pinacoteca nazionale situata in Via Belle Arti 56, nel quartiere universitario della città e per portare alcune cassette di farfalle per la mostra d'argomento naturalistico “Tra nature e stagioni”.

Questa esposizione vorrebbe far osservare le opere esposte soffermandosi da un lato sullo svolgersi delle stagioni e dall’altro sull’attenzione scientifica verso la natura e le farfalle raffigurate nel dipinto di Stanchi.

Gli alunni della classe 3^B, che avevano già sviluppato un progetto sul quadro “Fiori in un bicchiere” di Jan Brughel riguardante questo legame tra arte e scienza, con l’aiuto dell’insegnante M. Cristina Bertonazzi hanno classificato le diverse farfalle presenti nel dipinto, che saranno poste in quattro cassette entomologiche accanto alle opere esposte nella Pinacoteca.

Tale pinacoteca ha sede nello stesso edificio storico che ospita l’Accademia di Belle Arti e, nonostante sia tra le meno conosciute del nord Italia, offre una vasta panoramica della pittura bolognese e non dal XIII al XVIII secolo.

Il prof. Enrico Carioni, già docente presso il nostro Liceo, ci offre alcuni preziosi spunti di riflessione inerenti la Resistenza Tedesca contro lo stato totalitario nazionalsocialista

 

rosa bianca“Il valore morale di un uomo si vede nel momento in cui è disposto a sacrificare la vita per le sue convinzioni”: queste parole di Hans-Henning von Tresckow (1901-1944), “einer der führenden Mitglieder des militärischen Widerstands” (H. Schulze), uno dei principali esponenti militari della Resistenza Tedesca della seconda guerra mondiale, esprimono bene la notevole levatura morale e civile di quanti in Germania prima e durante il conflitto combatterono contro lo stato totalitario nazionalsocialista; infatti la bomba posta il 20 Luglio 1944 dal Colonnello Claus Schenk von Stauffenberg (1907-1944), appartenente ad una famiglia della nobiltà Cattolica della Svevia, a Rastenburg in Prussia Orientale (quartier generale di Hitler) rappresentò il momento più eclatante dell’azione di un movimento di resistenza – quello tedesco – che coinvolse la parte migliore della Germania di quei tempi.

Emma Berg è una studentessa americana arrivata in Italia nell’Agosto 2013 nell’ambito del progetto Rotary Youth Exchange. Questo è il suo commento sulla sua esperienza qui all’Aselli ed in Italia.

 

When I was preparing to leave my home for Italy, I knew that spending a year abroad was going to change me. I knew that I would meet many new people and have a lot of new experiences, but I never thought that I would ever get to this point, the last month, and be changed so much.

 

Luca Gerevini, 3B LSA, ci offre una sua riflessione sul ruolo degli ideali, dei sogni, delle aspirazioni nella vita di un giovane.

 

idealiFin da piccoli tutti volevano diventare dei super eroi, delle star, degli sportivi di fama mondiale ma cos’è cambiato? Come si evolvono i sogni per un giovane ragazzo? Ormai a quest’età iniziamo ad essere consapevoli dei nostri mezzi e di quali possono essere le nostre vere potenzialità. Molti sogni si spengono perché sappiamo che non si realizzeranno mai, fa parte della nostra crescita. Questo però è il momento in cui i sogni rimasti sono più vicini alla loro realizzazione, si trasformano in una possibilità per il futuro e sono proprio loro a smuoverci per raggiungere i nostri obiettivi. Il sogno più importante di un giovane ragazzo è quello di avere un bella vita e ogni cosa che faremo, come lo studio, l’università, il lavoro, serviranno esattamente a questo.

Resoconto "a luce rossa", è il caso di dire, quello che Chiara Maninetti di 4BLSA ci regala, dopo aver visitato con i compagni delle due classi quarte del liceo delle scienze applicate il Museo Ferrari di Maranello

 

Studenti museo 4L’Aselli punta verso il futuro della ricerca: l’indirizzo delle scienze applicate del liceo scientifico è infatti coinvolto in un progetto di collaborazione con storiche aziende leader nel campo dell'innovazione tecnologica, che ha già visto alcune classi partecipare ad un laboratorio interattivo presso gli stabilimenti Ducati, nel mese di Aprile, e a visitare il parco scientifico bergamasco Kilometro Rosso, ospitante importanti centri di ricerca di eccellenze del settore come l'Istituto Mario Negri e il laboratorio di meccatronica dell'Università di Bergamo.
Ma gli studenti dell’“LSA” non si fermano qui: il giorno 3 dicembre, infatti, le classi quarte si sono recate a Maranello presso la sede della nota casa automobilistica Ferrari, alla scoperta della storia e delle innovazioni che hanno portato la rossa modenese a diventare una delle più rinomate automobili estreme del mondo.

Brunson Wayne, exchange student proveniente dall'Arkansas e ospitato in quest'anno scolastico nella classe 4B ci saluta e ringrazia per la positiva accoglienza

 

wayneQuest'anno ho iniziato un'esperienza di vita. Sono venuto in Italia. All'inizio ero spaventato. Avevo paura di tutto ciò che mi circondava, e di tutte le persone intorno a me. Ero felice ma non conoscevo la nuova famiglia. Sono venuto qui senza quasi niente. Non avevo amici, nessuno che mi desse fiducia facilmente. Era un settembre caldo e la scuola stava per iniziare. Ero eccitato di iniziare la mia prima lezione in Italiano. Pensavo a tutti gli amici che potevo farmi, tutti avrebbero voluto parlare con me. (infatti, ero straniero e nuovo) Quando finalmente ho incontrato qualcuno, le mie gambe hanno tremato. Mi sono seduto di fronte alla classe, perché non c'era un posto da chiamare mio. Ho raccontato la mia storia e speravo che qualcuno mi capisse. Tutti erano molto interessati, gentili, e cercavano di aiutarmi. Da quel momento ho vissuto una vita come un Italiano. Ho imparato a guardare nuovi occhi con un nuovo me stesso.

Il prof. Enrico Carioni ci regala uno dei frutti della sua riflessione sulla Storia Cremonese

 

cartina cr 1500“Cremona e Milano lottavano per l’egemonia nella regione lombarda [...] Cremona si fece ricca e potente coi suoi navigli che solcavano il Po sino a Venezia e di qui proseguivano direttamente per Bisanzio” scrive Ernst Kantorowicz (“Federico II imperatore”, Garzanti, Milano, 1988, traduzione di Gianni Pilone Colombo, pp. 129-130); paradigma odierno di questa antica grandezza è la possente e maestosa Cattedrale, partecipe anche di momenti contemporanei non meno importanti per la Città di S. Omobono, quali i tempi di Bonomelli, Cazzani e pure Mazzolari dei quali fu testimone illustre Paolo Rota (1886-1960) da Casalsigone, che proprio sessant’anni or sono (29 Marzo 1953) entrava a Fidenza (e di cui un eccellente profilo si legge in “Il Vescovo Paolo Rota” - S. A. L. E. S., Roma, 1964 – di Natale Mosconi a sua volta Arcivescovo di Ferrara).

Extracts from students’ logbooks in Denmark…


Friday, 24th May
I didn't have the time to realize to be in Denmark that after having had dinner we went out to meet all the others. While I was waiting for some Italian friends, I started to know and to talk with each guy I met in Stengårdsvej and I felt surprised because they all know each other so well. Suddenly the group started to increase in number until we reached all the Italian guys living in the “ghetto”, then we moved to...the McDonald!!! (Exactly, to the McDonald) and it was funny to spend the evening with so many people that (most of them) I've never seen before in a McDonald

Saturday, 25th May
What a funny weather here in Denmark! A little bit crazy! It’s 6 p.m. and the sun, come out of the clouds only fifteen minutes ago, has already started burning my porcelain skin. It’s my second day here, actually the first entire one and I really feel home. The Danish family who I’ve been hosted has welcomed me with a discreet and sweet warmth. I can understand from their cares that this experience is as important for them as it is for me. This morning, a windy and raining one, waiting me on the table of the kitchen, there was a delicious and huge breakfast: they have also bought for me what my host sister know I like to have. What to say? Very kind.  But when I thought everything was perfect, well, I got abruptly into the Iron Age (a park in which you have to pretend to be in that Time), becoming something between a wet chick, thanks to the adorable rain, and smoke meet,  thanks to the ancient fire. My lovely Nordic sister was, anyway, ready to save me with a happy family afternoon: a fast shopping and then all four together on the sea bank having one of the hugest chocolate ice-cream  I’ve ever had. Little things make a day perfect: so has been today with the chat just ended with my host sister and mum in the small front yard.
Now I’m ready for a hot shower into a black bathroom with warm floor (I love it) and then  barbecue evening with some other friends.
 

 

Dopo il progetto "La voce del silenzio: Cefalonia" e la toccante testimonianza del dott. Vailati, il lavoro della classe 2BLSA racconta il dramma della Divisione Acqui

 

Si consiglia la visione a tutto schermo (premere sul tasto tutto schermo del player)

 

Le impressioni di Camilla Malaggi, 4F

 

973613 10200704980221342 127545130 n“Viaggio della memoria a Strasburgo”, quest’anno è il turno della mia classe, il mio.
Ciò che mi spaventa maggiormente è il campo di Natzweiler-Struthof: luogo di fatica, disperazione, malattia, morte.
Eccomi davanti al cancello, supero il filo spinato e mi trovo immersa in un’atmosfera strana; non voglio camminare come un turista sulle stradine costruite a fatica, sento la necessità di scavare un po’ a fondo nella storia. Cosi le gambe diventano pesanti, gli occhi stanchi, le torrette la guardia e il terreno oltre il filo spinato la salvezza.
Mentre la mia mente è affollata da pensieri di questo tipo, i miei occhi intravedono un patibolo, la corda pende dalla cima della struttura in legno, mossa dal vento leggero; avvertimento: qui non si può fuggire, qua si deve lavorare, sai che morirai, ma prima sei utile.
Proseguo e giungo alla baracca delle prigioni; sembra assurdo vedere prigioni all’interno di un campo di concentramento. Le stanze sono piccole, altre piccolissime, con poche possibilità di cambiare posizione e respirare; devo uscire, mi sento soffocare. Quando vedo gli strumenti con cui molti giovani venivano percossi, scappo letteralmente e mi avvicino alla guida. È un uomo molto simpatico, mi porta sollievo vedere il suo sorriso, lui si è abituato a vedere queste baracche.

 

Una toccante testimonianza della classe 5E, che nello scorso anno scolastico ha preso parte al Viaggio della Memoria 2012

 

 

Tre begli articoli scritti da ragazzi che hanno partecipato allo scambio culturale prima fase: Lorenzo Vezzini (4A), Giulia Pietta (4A), Laura Spitti (4C)

 

carrying-shipsThe last invasion from the north came legally, funded from UE, and ready for party instead of war. The date was 9th of April, 18 P.M. : a troop of New Jutes, I heard someone call them Danes, landed in the station of Cremona, hungry for pizza, fun and Italy. But this time we were ready: ready to host them.
 The house of an Italian student was assigned to everyone of them: in fact we were so much ready that some of us remained without a guest. However, even if it was a completely different experience from living with one them, all the Italian students had the opportunity to meet these barbarians. And these were really strange barbarians.
   First of all they could be divided into different c lans. The first and most numerous of them was the “Ghetto Clan”, whose members distinguished themselves for the “hip-hop attitude” in music, dance and especially clothes, and was composed by boys and girls born in Denmark from immigrant families. Actually they had none of the features typical of a boy or a girl who grows up in a real Ghetto: they were incredibly kind, regardful with the family and grateful. Another important group was formed by “Danish blooded” people, who, apart from the clothes, were very similar to the ones from the Ghetto Clan and were good friends with them. The last and strangest tribe was the so-called “Nerd Clan”: actually,little can be said about them, because they didn’t have relationships with people who weren’t part of the c lan. The only thing we know is their great passion for information technology.

 

Di ritorno da un soggiorno di studio di sei settimane in Australia, Federica Benassi, 2BLSA, ci racconta in termini entusiastici della sua esperienza.

 

beechworth wideweb  430x290Ho il viaggio nel sangue, parte del mio DNA è segnato dalla curiosità geografica e dalla voglia di andare, senza pensarci tanto, senza calcolare i rischi, senza farmi troppe domande: le preoccupazioni le lascio ai miei genitori. Proprio per questa mia caratteristica genetica e grazie all’approvazione dei miei familiari ed al sostegno dei miei professori, ho accolto con entusiasmo l’invito del Rotary Club dello stato di Victoria, per un soggiorno di 6 settimane a Beechworth in Australia.
Ho letto che “la vita è un viaggio e ogni viaggio è una storia”. La mia storia australiana è iniziata il 9 marzo, quando sono partita per Melbourne. Munita di un consistente bagaglio a mano e di una valigia di circa 30 kg, mi sono avventurata alla scoperta di un nuovo mondo.

 

Gli studenti alla scoperta di come fisica e ingegno collaborano per conquistare i circuiti del moto GP

 

Ducati giornale  logoIl giorno 13 aprile le due classi terze del Liceo Aselli opzione Scienze Applicate, accompagnate dai docenti Gabriella Cattaneo, Pasquale Lonetti, Mariachiara Tolomini e Mariacristina Torresani, hanno visitato gli stabilimenti bolognesi della ditta motociclistica Ducati, inaugurando una nuova serie di esperienze volte all’applicazione pratica dei concetti teorici appresi in classe.
Durante la visita gli studenti sono stati condotti da fisici e ingegneri dell’azienda all’interno dell’area produttiva, osservando le varie fasi della catena di montaggio e collaudo, durante le quali pezzi grezzi sono trasformati in fiammanti motociclette pronte per solcare le strade di tutto il mondo.

Nel museo Ducati alunni ed insegnanti hanno scoperto la storia della nota casa: dai primi anni come produttrice di radio e rasoi elettrici, alla conversione nel dopoguerra per la realizzazione di motori, fino ad arrivare alle potenti moto vincitrici di Gran Premi e competizioni mondiali, avendo modo di ammirare gli esemplari vincenti delle più note gare motociclistiche.

 

Ecco la fatica letteraria dei giovani studenti della 1B, che hanno elaborato un racconto, frutto dell'impegno comune, grazie all'utilizzo di googledrive. Una volta dato il via, ogni studente ha scritto un pezzo, continuando ciò che i compagni avevano pensato. Godiamoci il risultato di questo interessante esperimento di scrittura a più mani.

 

 SOGNO DI UNA NOTTE DI PRIMAVERA

mani

Era una bella giornata di sole, neanche una nuvola copriva l’azzurro cielo. Uno strano ragazzo girava solo per le strade della sua città; si stava recando al centro commerciale per trovare i suoi amici e passare un po’ di tempo assieme a loro. Ma, durante il tragitto, vide una bellissima ragazza e decise di fermarsi. Era alta, bionda, con gli occhi azzurri, aveva le gambe lunghe e snelle; camminava con grazia e sensualità attirando tutti gli sguardi su di sé.

 

Luca, così si chiamava il ragazzo, sentì il cuore battere forte e provò una strana sensazione che mai aveva provato prima. Tentò di avvicinarla, ma lei non parve notarlo.
Si fece coraggio, andò da lei e la salutò timidamente. "Scusa, potresti dirmi l’ora?” chiese con voce tremolante. “Mi spiace, non ho l’orologio... Però, aspetta un momento, ho il cellulare nella borsetta. Dunque... Per il telefono sono le 17, ma l’orologio del campanile segna un’altra cosa, forse non l’ho ancora regolato con l’ora legale”. “Non è importante, grazie, comunque. In realtà volevo solo scambiare due parole perché mi sentivo solo e ho visto che sei una ragazza carina.  Posso chiederti come ti chiami? Non ti ho mai visto in città. Non sei di queste parti, vero?“. La giovane lo guardò stupita e pensò fra sé e sé: “Sembra simpatico, ma non credo sia il mio tipo.” Così esitò un attimo prima di rispondere...

Alla lettera di "welcome!" rivolta agli exchange-students ospiti all'Aselli seguono le testimonianze di alcuni di loro: Kari, Connor, De Wayne, Josiane, Kayleigh

 

TO THE EXCHANGE-STUDENTS             
Hi everybody,
My name is Daniela Nolli and I will be your counselor at Liceo Scientifico Aselli, the Cremonese school you will attend in Italy.
I'm writing to tell you something about our school, whose organization is totally different from yours, but as Exchange students you will have to follow the same schedule as the Italian students, which will mean  being patient for the first months when your Italian is quite insufficient to understand the teachers of our school.
Part of the educational mission of Liceo Aselli is to develop student responsibility and a good work ethic: attendance is mandatory and absence is to be justified by your Italian parents - in case of missing justification students will not be permitted to enter their classroom and Rotary  will  be informed.
The process of scheduling Exchange students is based on the School Committee choices: each of you will be assigned to a class and that class will be your class up to the end of the school year; once the school year begins, students will not be permitted to replace one class for another.

 

Un tributo di Andrea, di 5H, alla storia dei mitici Fab Four, a cinquant'anni dall'esordio con Please Pleas Me

 

Please-Please-MeSono passati cinquant’anni dal primo LP prodotto dai Beatles, la band britannica formatasi intorno al 1960. Cinquant’anni di successi, di grandi emozioni, di vera e propria musica, poiché tutto è nato da loro. Attualmente capita molto spesso di trovare, nelle canzoni contemporanee, dei riferimenti a quelle degli “scarafaggi”, i fondatori di un’era musicale destinata a durare in eterno. Il 22 marzo 1963 è una data da ricordare, Please Please Me diede infatti inizio alla cosiddetta Beatlemania. Attorno a questo album, contenente 14 successi, vi possiamo trovare diverse leggende - in parte vere – come ad esempio il fatto che John Lennon si fosse eccessivamente nutrito di caramelle e latte caldo per fronteggiare il raffreddore, evidente in alcuni brani (Twist and Shout soprattutto).  Dopo meno di dieci ore complessive di registrazione, ecco che il produttore Geroge Martin consegna al mondo intero il primo capolavoro della discografia più celebre e stimata della storia della musica.  
A comporre le canzoni di questo primo album è la coppia formata da John Lennon e Paul McCartney, che già suonavano insieme da qualche anno. Anche George Harrison fu reclutato ben prima del 1963 ma inizierà solo in seguito a meditare qualche composizione. Ringo Starr invece, l’ultimo arrivato, si limiterà a cantare una canzone per ciascun LP (sono solo due le canzoni interamente costruite dal batterista fino allo scioglimento della band). In Please Please Me però non mancano alcune cover, ovvero successi di altri artisti del passato o a loro contemporanei. Questo perché al tempo risultava complicato incidere un album con solo pezzi propri. In onore dei quattro ragazzi di Liverpool e della Musica con la “M” maiuscola, andiamo ad analizzare pezzo per pezzo la loro prima raccolta, pubblicata, come si diceva sopra, ben cinquant’anni fa.

Kari Porter, exchange student di 4F, ci offre una personale testimonianza del Viaggio della memoria, avvenuto dal 15 al 17 di aprile, al Campo di Natzweiler-Struthof e a Strasburgo

 

StruthofIl viaggio della memoria è stata una esperienza bellissima. Era molto  difficile per me capire come una persona è sopravvissuta durante la seconda guerra mondiale. Prima non ho pensato che fosse cosí brutta, ma dopo ho capito che sopravvivere era una cosa quasi impossibile. Questo viaggio mi ha aiutato per capire e vedere come era per queste persone. Per me, la cosa che era molto pesante era il campo di concentramento. C’erano cose che erano impossibili da immaginare. Le persone che vengono dagli Stati Uniti non capiscono quanto è stato doloroso. Sappiamo che è successo e capiamo che era terribile ma ci sono tante persone che non hanno mai visto. Mi sento molto fortunata perché ho visto cosa è successo. Negli Stati Uniti impariamo e parliamo della seconda guerra mondiale, ma vedere è una cosa completamente differente. Il viaggio ha aperto I miei occhi. Un’altra cosa che era bellissima era il parlamento Europeo. So di essere fortunate perché ho visto, e sono entrata nel parlamento e tante persone Europee non lo hanno visto. Vengo dagli Stati Uniti ma adesso capisco che c’è un mondo grande fouri dal Kansas. Sono molto contenta di essere stata a Strasburgo. Non era solo un viaggio ma è stata anche un’esperienza unica. Ho letto diversi libri sulla seconda guerra mondiale ma vedere è molto diverso.

Andrea di 3E ci propone il suo diario di viaggio relativo allo stage linguistico a Bath, cui hanno preso parte dal 25 febbraio al 2 marzo 2013 le classi 3A, 3E e 3ALSA del Liceo Aselli. Arricchiscono il diario le belle fotografie scattate da Tommaso, di 3E.

 

Monday, 25-02
At 18.30 we met at Porta Venezia, and before the bus arrived, we filled our shared suitcases and we checked that the weight wasn’ t more than 15 kg. When the bus arrived, we said goodbye to our parents and went to the airport in Bergamo. There, boarded our shared suitcases, we had dinner at a nice place  while waiting to board. The plane should have left at 22:30, but there was a delay and we set off at 23.05 and after about an hour and a half flight, we landed in Stansted. From there we went to the hotel where we spent the night with Roman, who then hosted me, Davide, and Daniele.

 

Tuesday,26-02
gita tom 2013 003At 8:00 / 8:30 we had breakfast and then we got straight on the bus to go to London. In the morning we saw Shakespeare's theater, the Globe, the Tower of London, the Tate Modern and the Millennium Bridge, and finally entered the British Museum to see the Rosetta Stone, some parts of the Parthenon and many other things. In the afternoon we saw Big Ben, the Houses of Parliament, W
gita tom 2013 044estminster Abbey, Trafalgar Square with the London Eye and we also went to Hard Rock Cafe to buy classic T-shirts. After dinner around Piccadilly Circus, we entered "M & M 's world", a store with several floors dedicated to m & m' s. Then we went to Bath by coach to meet our host families, even though we had already met our host, Roman. We went by taxi to Roman’ s, where we met his wife Jane and his son Dominic, who is 3 years old. They showed us the room where we would sleep, with a double bed and a bunk bed.

 

Riccardo Barbieri, classe 5G, ci propone la cronaca di un pomeriggio di ordinaria... follia matematica, vissuto dal gruppo di studenti dell'Aselli che hanno recentemente partecipato alla Disfida matematica (Olimpiadi di matematica a squadre)

 

disfidaUna mattina grigia e piovosa di Marzo vede 7 ragazzi e un professore incamminarsi per via Palestro, in orario scolastico. Cosa staranno mai facendo? Bigiando? Improbabile, data la presenza di un docente. Andando a una conferenza? Solo in sette? No, deve esserci qualcosa di più. Una gara? Già, ma quale? Un’olimpiade! E di che cosa? Beh, siamo in uno scientifico, di cosa se non di matematica?
Forse molti di voi non lo sapranno, ma i 7 migliori matematici dell’Aselli, venerdì 8 Marzo, festa della donna, sono andati a Brescia, per rappresentare tutta la nostra scuola alle olimpiadi di matematica a squadre, per la prima volta nella storia del Liceo! Questi magnifici sette sono: Alessandro Guarneri e Raffaele Zappalà, di 2^B, Nunzio Zignani di 3^C, Riccardo Barbieri, Tania Bossio, Alice Bartoletti di 5^G (sezione in via di estinzione) e infine Paolo Zappalà, di 5^B. Però non va dimenticato l’ottavo! Già, perché qualificato vi era anche Luca Borella, di 5^B, che, con grande spirito cavalleresco, non essendo possibili 8 partecipanti, ha lasciato il posto ad Alice!