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Di ritorno da un soggiorno di studio di sei settimane in Australia, Federica Benassi, 2BLSA, ci racconta in termini entusiastici della sua esperienza.

 

beechworth wideweb  430x290Ho il viaggio nel sangue, parte del mio DNA è segnato dalla curiosità geografica e dalla voglia di andare, senza pensarci tanto, senza calcolare i rischi, senza farmi troppe domande: le preoccupazioni le lascio ai miei genitori. Proprio per questa mia caratteristica genetica e grazie all’approvazione dei miei familiari ed al sostegno dei miei professori, ho accolto con entusiasmo l’invito del Rotary Club dello stato di Victoria, per un soggiorno di 6 settimane a Beechworth in Australia.
Ho letto che “la vita è un viaggio e ogni viaggio è una storia”. La mia storia australiana è iniziata il 9 marzo, quando sono partita per Melbourne. Munita di un consistente bagaglio a mano e di una valigia di circa 30 kg, mi sono avventurata alla scoperta di un nuovo mondo.


Il viaggio in aereo è stato abbastanza tranquillo, ma la turbolenza sull'oceano si è fatta sentire. Non è mancato neppure il solito cliché dei lunghi viaggi in aereo: i neonati che fanno a gara a chi piange più rumorosamente... “Ogni viaggio è una scuola di resistenza”, scrive Youcenar, anche fisica aggiungo io, Pizzighettone-Melbourne cinquantadue ore, ma ne è valsa la pena. Arrivata in Australia, la mia famiglia ospitante mi ha accompagnato a visitare Melbourne, la seconda città più grande dell'isola.
La capitale dello stato di Victoria è una città frenetica e modernissima, con un intricato labirinto di vicoli, nei quali pullulano bar, ristoranti, negozi e molto altro. Ho visitato il museo d'arte moderna, l'acquario, sono salita sul più alto grattacielo dell'emisfero australe. La vista era favolosa, il fiume Yarra da una parte e la spiaggia di Santa Kilda dall'altra si stagliavano nel tramonto, che copriva ogni cosa di un' atmosfera soave e tranquilla, quasi da farmi scordare che ero al novantesimo piano di un grattacielo ed ero sveglia da moltissime ore. Finalmente, in serata, ho raggiunto Beechwork, ospite di Marlene e John. La cittadina di circa tremila abitanti fu fondata nel 1800 dai cercatori d'oro. Quando l'oro finì, si spopolò e, a ricordo del glorioso passato, rimangono solo dei meravigliosi giardini cinesi. Il giorno dopo il mio arrivo, niente jek lag e quindi subito a scuola . Il sistema scolastico australiano è molto diverso dal nostro. Gli studenti australiani frequentano tutti la medesima scuola, dal lunedì al venerdì. Si spostano nelle varie aule, gestite da professori diversi, seguendo un percorso scolastico personalizzato e finalizzato agli interessi di ciascuno.
La mattinata comincia alle 8:45, con una specie di breve appello generale di nome “Form”. Ogni lezione dura cinquanta minuti; vi sono due pause, l'intervallo della durata di mezz'ora e il pranzo di un'ora. Si può pranzare in caffetteria o portarsi il cibo da casa.
I programmi sono piuttosto semplici e non ho avuto problemi a seguire le lezioni. Mi sono divertita molto frequentando il corso di cucina, dove, peraltro, ho vinto una gara cucinando spaghetti alla carbonara e tiramisù. È di rigore l'uniforme scolastica. Le ragazze devono indossare un vestito o una gonna verdi a scacchi e i ragazzi sono tenuti a portare pantaloni grigi e maglia verde.
Per fortuna, come ospite sono stata esentata dall’indossare l’uniforme. Durante le vacanze pasquali, con diciassette exchange students, provenienti da tutto il mondo, ho partecipato ad un safari. Ho percorso circa 9000 km di strade australiane con un pullman, che mi ha permesso di ammirare quasi tutto il continente australiano. Ho visitato il red centre, con Uluru, icona dell’outback australiano. Il deserto con le sue rocce e la sua terra rossa ha colori che cambiano costantemente durante il giorno e creano un’atmosfera indescrivibile, che bisogna assolutamente provare. Ho scalato e apprezzato Ayers Rock, the Olga's e Kings Canyon, percorrendo i sentieri degli aborigeni e scoprendo le tradizioni di questo popolo, che ha creato con la terra delle connessioni mistiche. Secondo le leggende aborigene, gli spiriti antenati collegano la terra, tutti i fenomeni naturali, il territorio, nonché il passato, il presente ed il futuro a tutti gli aspetti della vita di ciascuno. In questo ambiente peraltro naturalmente ostile, hanno vissuto in pace per migliaia di anni, fino all’arrivo degli Europei. Mi sono molto divertita a viaggiare a dorso di un cammello tra la sabbia, ammirando la flora e la fauna autoctone. Ho visitato Alice Spings, un’effervescente moderna cittadina, con una ricca storia dell’epoca dei pionieri e dell’arte aborigena. Ho conosciuto Longreah e Dalby. Ho apprezzato una tappa fuori programma a Surfers Paradise, sulla Gold Coast, una giornata nella quale liberamente abbiamo potuto divertirci sulla spiaggia e girovagare per la città.
L'ultima tappa del tour è stata Sydney, una delle città più belle che abbia mai visto. Ho scalato il Sydney Hourbour Bridge e visitato l'Opera House. Ho cenato su un battello crociera sul fiume ed apprezzato un divertentissimo spettacolo di danza. Le ultime due settimane di scuola sono state esaltanti, ma allo stesso tempo tristi, perchè ero consapevole che la mia partenza sarebbe stata prossima e avrei dovuto abbandonare le persone care che avevo conosciuto, in particolare, un gruppo di ragazze della mia scuola che ora mi mancano molto. Nei pomeriggi liberi, mi accompagnavano a spasso per il paese a provare nuove avventure e soprattutto i cibi tipici: la torta con i semi dei fiori e la carne di canguro. Il cibo in Australia non è niente male, anche se non si avvicina a quello Italiano. La partenza è stata molto triste, tuttavia non è stato un addio, ma solo un arrivederci, perché sicuramente in Australia tornerò. La mia storia quindi non è conclusa, ma solo temporaneamente sospesa.