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L'esperienza del lockdown ha favorito innumerevoli spunti di riflessione: la norma del distanziamento sociale ha da un lato creato occasioni di solitudine e riflessione, dall’altro ha rivelato quanto l’uomo senta come imprescindibile la relazione sociale. Esprimi la tua posizione e argomentala con tuoi commenti ed esempi.

lockdownRiprendersi dalla condizione in cui abbiamo vissuto per diversi mesi non è stato semplice, soprattutto a livello psicologico; certo disponevamo di tutte le comodità possibili, essendo chiusi nelle nostre case ma, nonostante questo, qualcosa ci mancava comunque. Il bisogno di incontrare ed abbracciare i nostri cari o i nostri amici cresceva ogni giorno di più, ma l’impossibilità di farlo ci abbatteva con freddezza. Quante volte ho sognato che tutto questo fosse finito e che finalmente fossi libera, e poi, una brutta notizia alla tv, i contagi e i morti che aumentavano in modo smisurato, e tutto tornava come prima, una doccia ghiacciata che mi gelava il sangue e mi riportava alla realtà, dove invece era tutto come prima.

Durante il lockdown mi sono sentita spesso sola, nonostante fossi costantemente insieme alla mia famiglia, ma questa solitudine mi ha portato a riflettere su di me, sulla persona che sono diventata e su quella che voglio diventare, cosa che forse non avevo mai fatto. Ho scoperto quanto sia importante conoscersi a fondo ed imparare a stare bene con se stessi, e questo è un passo fondamentale per instaurare relazioni solide con gli altri. Sentivo senza dubbio la mancanza dei miei amici, di tutti coloro che facevano parte della mia routine quotidiana, ma non era da trascurare nemmeno la mancanza di una passeggiata anche in solitudine, o comunque di ciò che prima era abitudinario. Tutti noi abbiamo subito uno sconvolgimento improvviso della nostra routine, e secondo me ne abbiamo risentito maggiormente proprio perché è stata una cosa inaspettata: le prime notizie riguardanti la diffusione del virus risalgono al mese di gennaio ma, finché i primi casi si trovavano in Cina, non ci si preoccupava più di tanto; nessuno si sarebbe mai aspettato un tale stato di allerta a causa di una pandemia mondiale, era una cosa impensabile che solo nei film poteva accadere.

 

RCon calma ci stiamo riprendendo dal periodo buio che abbiamo vissuto e che da una parte vorrei dimenticare, mentre dall’altra vorrei portare con me per sempre. Non sono stati mesi piacevoli, ma sicuramente mi ritengo fortunata per le persone con cui li ho passati: molta gente, anziana e non, è stata invece costretta a rinchiudersi in casa in completa solitudine, e non oso immaginare la difficoltà nell’affrontare una tale situazione da soli.

Tra i passatempi improvvisati, i dolci cucinati e i momenti di noia o di sconforto, siamo però giunti alla tanto attesa estate, e ognuno nel suo piccolo cerca di riprendere in mano la propria vita e non perdere più un attimo per fare tutto ciò che aveva programmato. Personalmente credo che questo periodo mi abbia reso più consapevole di ciò che abbiamo, e di tutto quello che avviene e che diamo per scontato; sono ora cosciente del fatto che spesso le cose che sembrano surreali, come una pandemia mondiale, purtroppo non si avverano solo dietro uno schermo, ed infine mi sono accorta di quanto sia indispensabile il contatto fisico per chiunque. Sicuramente la tecnologia ha svolto un ruolo molto importante durante i mesi di lockdown, ci ha consentito di vedere i nostri amici e i nostri parenti virtualmente e di tenerci dunque in contatto con loro, nonostante la distanza che ci separava.

Spero infine che tutto vada per il meglio e che ognuno di noi, seppur provato, riesca a tornare alla normalità.

(Vanessa Poltronieri, 5ELSA)