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mazzacuratiProseguono gli incontri sulla Comunicazione promossi dall'associazione "Gli ex dell'Aselli". Nell'incontro del 24 marzo, alle 16,30 in sala Puerari, Stefano Mazzacurati, psichiatra, psicoterapeuta nonché scrittore membro del Pen Club International, tratterà il tema Come un fiocco di neve. Riflessioni sulla comunicazione tra persone.  

In un saggio pubblicato per Le Monnier scrive :“Nel comunicare dobbiamo tenere conto che il Paziente è lo scrittore. Da sempre considero l’esistenza della Persona del Paziente come un romanzo. Compito del terapeuta non è dirigere, interpretare, spiegare, chiarire. Ma ascoltare, leggere, comprendere. Offrire dubbi, non certezze. Aiutare l’altro a impugnare da solo la penna. Fornirgli la carta e l’inchiostro, per scriversi. Per provare a vivere un po’ meglio. Ognuno è letteratura. Ognuno è il proprio racconto. Everybody is his own Tale.” Sullo sfondo di questa premessa, la conferenza parte dal confronto tra il concetto di comunicazione e quello di Persona, intesa come un Essere-nel-Mondo. Ci si sofferma sulla pletora di dati, di informazioni, spesso false o fuorvianti, da cui l’umanità è sommersa, con particolare attenzione alla situazione italiana. Si illustrano sinteticamente le fonti di dati precisi, il Censis, il CNEL, l’OCSE, il Global Gender Gap report, e il PNRR, da cui si documentano le numerose forme di divari di salute e di stili di vita che influenzano la comunicazione delle istituzioni con i cittadini, nel crescente divario culturale tra economia ed etica. Ne discende che l’orientamento alla Persona fa parte della comunicazione. Occorre rispettare i tempi, del Paziente, del cliente, di ogni interlocutore, e si forniscono esempi di paradossi istituzionali sanitario e politico sociale. Si affronta il tema conseguente della burocrazia e degli stili iperaziendali come forme perverse e patogene di comunicazione con le persone. Si analizzano i vantaggi e gli svantaggi della telecomunicazione, in particolare in medicina e ancora più in psicoterapia, soprattutto durante e dopo la pandemia Covid-19. Da queste varie esperienze si approfondisce il tema della comunicazione tramite lo sguardo in teletrasmissione privata, il tema degli abbracci, della sessualità mutata, del calo del desiderio, la sindrome contactless, in particolare riguardo alla generazione z (nati dopo il 1999). Si forniscono alcune riflessioni per una terapia laica oltre che psicologica, elencandone alcuni ingredienti, come in una ricetta, quali lo sguardo, il silenzio, la gentilezza e altro. Si lascia alle considerazioni finali il senso di una apertura, di un necessario dubbio che non deve mai cessare di raffinare il senso della comunicazione, coltivandola come i fiori in un giardino, con la leggerezza di un fiocco di neve.
 
Come sempre l'incontro è aperto a tutti!

Agli studenti del triennio che avranno seguito almeno quattro conferenze verrà consegnato un attestato di frequenza (valido come credito formativo)

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