Alcuni studenti del gruppo teatrale dell'Aselli (Bandera Alberto, Bodini Pietro, Bresciani Marco, Falappi Beatrice, Guglielmo Miriam, Leli Viola, Mattarozzi Alice) hanno partecipato alla giornata di creatività performativa, il Lab Day "L'isola che non c'è", ospitato dalla Scuola edile cremonese. Una giornata all'insegna del motto "Mischiarsi, immischiarsi, buttarsi nella mischia!"
Il Lab day, organizzato da Teatro Itinerante - referente per Cremona dell’Antenna LAIVin Cremona-Mantova Teatro Magro, nell’ambito del Progetto LAIVin promosso e sostenuto da Fondazione Cariplo per la promozione delle Arti Interpretative dal Vivo negli Istituti di Istruzione Secondaria di II grado- ha visto la partecipazione di sessantadue tra studentesse, studenti, docenti, operatori e operatrici culturali che sono approdati sull’ “Isola che non c’è” – aule e capannone della Scuola Edile - dove hanno potuto conoscersi e confrontarsi nell’ambito di un laboratorio espressivo autogestito da studentesse e studenti a partire da alcune parole chiave: coraggio, fiducia, possibilità, azione, alzare la testa, collaborare, cambiare insieme.
Il laboratorio si è svolto per l’intera giornata tra momenti di riflessione alternati a momenti di relax, tra preparazione di semplici scenografie e prove di movimento, tra esibizioni di canto e di ballo. Emozionanti l’entusiasmo, la voglia di fare – e di fare da soli - la voglia di cantare e di ballare, e la voglia di dire, di dirsi, di questi giovani che, a metà pomeriggio, hanno proposto quattro performance tra loro differenti nell’insolito ma stupefacente spazio scenico del capannone della scuola edile.
Ha aperto le danze una sorta di flash mob costruito a partire dalla canzone “Credo” riecheggiata per voce solista nel capannone in un silenzio vibrante per concludersi in un coro: “C – combattiamo insieme perché la forza sta nel gruppo! R – rompi la quarta parete! E – esponiti senza esitare! D – dona tutto anche a chi non ti ha dato niente! O – osa senza esitare! CREDO! CREDO IN NOI!”.
Successivamente, la messa in scena della parodia di un classico talk show televisivo ironicamente intitolato “Parole per te”, si è conclusa con la denuncia - urlata da un improbabile (?) “spettatore-mummia” - della vacuità delle parole di sedicenti esperti, delle “promesse inutili” alle quali crediamo per sottrarci alle nostre responsabilità richiamando alla necessità di dire “Basta! E’ ora che io alzi la testa. Che io mi metta in gioco. Forse è arrivato il momento di agire. Perché sei tu, con le tue decisioni, a cambiare il mondo. Perché aspettare?”
A seguire, un’azione teatrale di tipo più tradizionale, ha proposto una riflessione sulla società contemporanea: “La società di oggi manca di qualcosa, un po' come un albero spoglio. E noi vogliamo portare la nostra primavera. Vogliamo andare controvento. Vogliamo riempire i vuoti della nostra società. Si può fare!”.
La piccola rassegna si è quindi conclusa con un’animazione che ha coinvolto attivamente il pubblico partendo dal presupposto, come spiegato in apertura di performance, che ci vuole “Coraggio. Ci vuole coraggio per esporsi nel gioco del teatro come nella vita.”
“E’ strano esprimere a parole quello che è successo oggi. Siamo partiti tutti un po' timorosi perché non eravamo sicuri di essere capiti e apprezzati dagli altri ragazzi delle varie scuole. Ma la paura iniziale è scomparsa quando abbiamo cominciato a confrontarci. Ci siamo accorti di quanti punti in comune avessimo ed è venuta fuori la grinta che abbiamo poi usato per la realizzazione del progetto di fine giornata.”
Queste le parole di Miriam Guglielmo, studentessa del Liceo Aselli, che continua: “…persone che non si conoscono si ritrovano in una stanza a dover cooperare e vi dirò, sarà un po' la spensieratezza di noi ragazzi, sarà un po' la voglia di creare, ma piano piano, come pezzi di un puzzle, abbiamo costruito qualcosa.”
E aggiunge, al termine della sua riflessione, che “è stato bellissimo vedere che oltre allo spirito di squadra c’era qualcosa di più forte a legarci.”