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Un tributo di Andrea, di 5H, alla storia dei mitici Fab Four, a cinquant'anni dall'esordio con Please Pleas Me

 

Please-Please-MeSono passati cinquant’anni dal primo LP prodotto dai Beatles, la band britannica formatasi intorno al 1960. Cinquant’anni di successi, di grandi emozioni, di vera e propria musica, poiché tutto è nato da loro. Attualmente capita molto spesso di trovare, nelle canzoni contemporanee, dei riferimenti a quelle degli “scarafaggi”, i fondatori di un’era musicale destinata a durare in eterno. Il 22 marzo 1963 è una data da ricordare, Please Please Me diede infatti inizio alla cosiddetta Beatlemania. Attorno a questo album, contenente 14 successi, vi possiamo trovare diverse leggende - in parte vere – come ad esempio il fatto che John Lennon si fosse eccessivamente nutrito di caramelle e latte caldo per fronteggiare il raffreddore, evidente in alcuni brani (Twist and Shout soprattutto).  Dopo meno di dieci ore complessive di registrazione, ecco che il produttore Geroge Martin consegna al mondo intero il primo capolavoro della discografia più celebre e stimata della storia della musica.  
A comporre le canzoni di questo primo album è la coppia formata da John Lennon e Paul McCartney, che già suonavano insieme da qualche anno. Anche George Harrison fu reclutato ben prima del 1963 ma inizierà solo in seguito a meditare qualche composizione. Ringo Starr invece, l’ultimo arrivato, si limiterà a cantare una canzone per ciascun LP (sono solo due le canzoni interamente costruite dal batterista fino allo scioglimento della band). In Please Please Me però non mancano alcune cover, ovvero successi di altri artisti del passato o a loro contemporanei. Questo perché al tempo risultava complicato incidere un album con solo pezzi propri. In onore dei quattro ragazzi di Liverpool e della Musica con la “M” maiuscola, andiamo ad analizzare pezzo per pezzo la loro prima raccolta, pubblicata, come si diceva sopra, ben cinquant’anni fa.


I Saw Her Standing There, inizialmente intitolata Seventeen da Paul McCartney, apre ufficialmente il primo album dei Beatles. Piuttosto vivace, si narra che la canzone sia stata concepita dal bassista del gruppo mentre era in auto. Si tratta di un classico pezzo Rock and Roll rimasto nella Hot 100 della rivista americana Billboard per ben 11 settimane.
La seconda canzone è Misery, che si apre con un verso significativo: “The world is treating me bad, Misery”. E’ importante ricordare questo pezzo perché fu il primo dei Beatles ad esser proposto ad un artista fuori dalla loro cerchia: a registrarlo fu il cantante Kenny Linch, che però non ebbe grande successo.
Please Please Me continua con Anna (Go to Him), la prima cover dell’album. Portata al successo da un cantante Rhytm and Blues di nome Arthur Alexander, i Beatles la riarrangiarono rendendola logicamente più in sintonia con il loro genere preferito. A cantarla è John Lennon, alle prese con una relazione sentimentale.
John invece suona l’armonica nella canzone Chains, seconda cover dell’album. Questa ballata, resa nota da un gruppo americano, presenta nella versione dei Fab Four un ottimo lavoro di voci di John, Paul e George.
Boys, la canzone seguente, viene cantata da Ringo Starr che, come detto sopra, in ogni album è la voce solista di un pezzo. Boys è un pezzo Rock and Roll coinvolgente che i Beatles presero dal gruppo americano femminile delle Shirelles. Per Ringo il brano non era una novità poiché già lo cantava quando militava nei Rory Storm and the Hurricanes. Piacevoli i cori degli altri tre membri della band ma anche l’assolo di chitarra di George Harrison.
Dopo queste quattro cover ecco che si torna alla coppia Lennon-McCartney: il pezzo in questione è Ask Me Why, un’altra ballata romantica, come lo saranno diverse canzoni di questo primo album.  Il genere oscilla fra il Soul e il Rhytm and Blues.
Siamo giunti a metà album e qui possiamo trovare il più grande successo, quello che consegna il titolo alla prima raccolta di brani dei Beatles: Please Please Me. A mio avviso si tratta della canzone più bella, musicalmente parlando e non solo. Qui nasce il ritmo veloce alla Beatles, poiché è facilmente udibile lo stile energico e quasi aggressivo che da sempre caratterizza le canzoni dei quattro ragazzi di Liverpool. L’armonica di John, l’insieme perfetto di voci, il ritmo base: ebbene sì, ci sono tutti gli ingredienti del celebre stile iniziale dei Fab Four. A sottolinearlo fu anche il produttore George Martin che subito disse: “Signori, avete appena finito di incidere il vostro Numero Uno!”. Attualmente è la 184esima canzone più bella di tutti i tempi secondo la famosa rivista Rolling Stone.
A succedere Please Please Me è un’altra fra le più cantate canzoni dei Beatles: Love Me Do, una delle più antiche (fu composta infatti nel 1958). Ancora una volta abbiamo l’introduzione con l’armonica a bocca da parte di John Lennon, che poi fa da controcanto alla voce principale di Paul McCartney. Sono certo che tutti quanti conoscano buona parte di questa traccia, divenuta celebre soprattutto per il ruolo di John. A suonare la batteria è Andy White, con Ringo al tamburello.
Il nono pezzo è P.S. I Love You, un messaggio dedicato alle proprie fidanzate. A comporla fu in prevalenza Paul, con l’intento di confermare a Dot, la sua ragazza, il proprio amore; spiega anche di voler tornar presto in Inghilterra, giacché la canzone fu creata nel 1961 quando i Beatles si trovavano ad Amburgo. In questo caso Ringo suona le maracas, mentre alla batteria c’è ancora Andy White.
Baby It’s You è un altro brano che i Beatles presero dalle Shirelles, già incontrate nella spiegazione di Boys. Ballata lenta e tranquilla con John alla voce solista e il produttore George Martin alla celesta, uno strumento musicale idiofono, ossia che produce il suono mediante il materiale stesso di cui è composto senza l’ausilio di parti poste in tensione.
E’ il turno di George Harrison, voce principale del pezzo Do You Want to Know a Secret, creato da Lennon, il quale prese spunto da una filastrocca raccontatogli dalla madre nel periodo dell’infanzia. Senza troppi giri di parole, il ruolo di voce solista fu affidato a George poiché “aveva solo tre note”, usando le parole di John.
Altro motivo ballabile è A Taste of Honey, ispirato all’omonimo film del 1961. John Lennon, mediante un gioco di parole, definì questa canzone: “A Waste of Money” (“Uno spreco di denaro”).
Il tema dell’amore viene per un momento accantonato nel pezzo There’s a Place che, come facilmente prevedibile, affronta il tema della solitudine e della malinconia. Paul e John cantano parallelamente ma con due registri vocali differenti.
A chiudere il primo album dei Beatles è la famosissima Twist and Shout, che mandava letteralmente in visibilio gli spettatori durante i concerti dal vivo. Il brano non lo scrissero loro, ma lo ripresero in modo grandioso da altri artisti minori. Si racconta che John Lennon, voce principale, ebbe davvero le corde vocali in fiamme per questa canzone, ma dopo tantissime ore di registrazioni in studio fu incredibile il fatto che i quattro riuscirono a renderla quasi perfetta dopo un solo tentativo. Paul racconta nei video dell’Anthology mandati in onda alla fine degli anni ’90 che John uscì per un attimo dalla giusta tonalità ma francamente, ascoltando più volte la versione originale del disco, non mi sono ancora accorto di questa presunta stonatura. Insomma, una canzone completa, dal ritmo coinvolgente e avvolgente, che praticamente ogni volta veniva lasciata per ultima nella scaletta dei concerti per creare un’atmosfera elettrizzante. Urla di gioia e schiamazzi rendevano difficile l’esecuzione ai Beatles, che spesso dovevano suonare nella bolgia più totale. Questione di pochi anni e saggiamente decisero per questo motivo di non suonare più live.